Hypnerotomachia Poliphili: enigma o successo editoriale? .......... 253

Autorzy

Joanna Pietrzak-Thébault
Università Cardinale Stefan Wyszyński

Streszczenie

La pubblicazione dell’Hypnerotomachia Poliphili presso l’officina veneziana di Aldo Manuzio nel 1499 suscita numerose domande sia sui collaboratori editoriali, veri e propri coautori di questo capolavoro tipografico, sia sul posto che i proprietari, Andrea Torresani e Aldo Manuzio stesso, potevano assegnare al libro nella loro politica editoriale e finanziaria. Altre questioni più generali girano inoltre attorno alla pubblicazione: lo sperimentare di una lingua letteraria in un momento di crisi sia intellettuale che tipografica, il bisogno urgente di un compendio dei diversi saperi e la ricerca di una posizione relazionale agevolata dal libro in quanto nuovo mezzo di comunicazione tra intellettuali e aristocratici. La pubblicazione sembra trovarsi all’incrocio di queste tendenze, oggi difficilmente visibili perché attestate di rado dai documenti o dalle missive. Il fatto di aver proceduto a una seconda edizione, con i tipi nuovi ma con i legni per lo più originali, conservati dall’officina fino al 1545, dovrebbe essere una prova evidente per considerare la Hypnerotomachia un’opera utile per affermare il forte prestigio dell’officina piuttosto che un vero scarseggiare sul mercato. La fortuna ulteriore dell’opera, che cominciò l’anno successivo (1546) con la prima traduzione francese, l’edizione parigina corredata dalle incisioni ispirate a quelle originali ma uscite dalla scuola di Fontainebleau, costituì solo il primo passo di un lungo cammino sulla via delle opere polifilesche, dal significato e dagli usi ben lontani dall’originale veneziano ma capaci di assicurare l’interesse per l’opera perfino nell’ottocento romantico.

Zapowiedzi

16 grudnia 2020

Jak cytować

Pietrzak-Thébault, J. (2020) “Hypnerotomachia Poliphili: enigma o successo editoriale? . 253”, in Klimkiewicz, A. (ed.) Tra l’antica sapientia e l’imaginatio: Nuovi studi sul Polifilo. Poland: Wydawnictwo Księgarnia Akademicka, pp. 253–270. doi:10.12797/9788381382632.12.